Pensare, costruire, abitare, sperimentare, ideare, ricercare, sorprendere, liberare, innalzare, dedicarsi, condividere, crescere, innovare... tanti sono i verbi che potremmo utilizzare per declinare la storia di Dell’Orto - La Casa del Tappezziere, per tracciare le pagine di vita di una “straordinaria” azienda milanese alla continua ricerca di soluzioni decorative senza tempo.
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dell'orto
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Dell’Orto è un riferimento per la realizzazione di pezzi d’arredo su misura, unici e personalizzati, per cui si distingue nelle province di Milano, Monza e in tutta la Lombardia.
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extra- ordinary
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Libertà creativa assoluta.
Questa è la chiave che consente a Dell’Orto di sviluppare la soluzione perfetta per ogni progetto!
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attraction
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I servizi su misura riflettono uno stile unico, riconoscibile nel valore del bello.
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elegance
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Creazioni che nascono dalla curiosità personale, dalla contaminazione, dall’apprezzamento dell’eterogeneità e dalla fusione di mondi apparentemente lontani: questo è lo sguardo di Dell’Orto sul mondo dell’arredo, del design, dell’home decor. view gallery
amazing
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architettura
Dal cucchiaio alla città
Di architettura e felicità
Nel 1952 Ernesto Nathan Rogers, architetto e accademico italiano che con lo studio BBPR progettò la torre Velasca a Milano, per spiegare l’ approccio che un architetto doveva avere nella progettazione di un cucchiaio, di una sedia, di una lampada o di un grattacielo coniò questo slogan.
Tanti anni sono passati dalla sua formulazione che esprimeva in forma ironica l’ampiezza del territorio del progetto, sfruttando il paradosso che nasceva dall’accostamento di fatti eterogenei per comunicare con efficacia più alta la speranza della sua applicabilità. Da siffatto slogan - rivisitato e corretto - vogliamo partire con questa rubrica che, in fin dei conti, mostrerà, in maniera semplice, quanto il design sia in grado di suscitare sensazioni e riflessioni, modificare l’umore, fornire stimoli al miglioramento. Imparando a trovare in progetti e oggetti doti e qualità presenti anche nell’uomo avremo, dunque, l’occasione di confrontarci e conoscere meglio noi stessi. Impareremo a conoscere quali siano i nostri bisogni, i nostri desideri, le nostre necessità. Impareremo, insomma, a prenderci cura di noi stessi. E’ questa, dopotutto, la fonte della vera felicità.
NEXT arrow_forwardNEXT arrow_forwardD come Designer, D come Donna
Marisa Santopietro
Sguardo franco e diretto. Una parlata sciolta e schietta, che lascia da parte orpelli e autocelebrazioni per arrivare al nocciolo della questione con rapidità. Parliamo di Marisa Santopietro. Parliamo con Marisa Santopietro.
E, prima di affidarci a lei per tanti consigli, ecco un rapido tratto della sua storia professionale; lei, determinata esponente di una professione che è arte e impegno.
Marisa Santopietro è nata nel 1975 a Potenza, città dove vive e lavora.
Dopo aver conseguito studi tecnici e di architettura, specializzandosi nel 1998 in Architettura d’interni allo IED ( Istituto Europeo di Design ) di Roma e nel 2003 come visual merchandising a Milano, inizia a collaborare in tutta Italia all’organizzazione e progettazione di spazi fieristici e centri espositivi, alla ristrutturazione di interni ed esterni, all’allestimento di mostre d’arte e di architettura. Coltivando da sempre la passione per l’arredo in genere, nel 2005 crea MSD Design, un concept store dedicato alla progettazione di interni, alla vendita di arredamento e all’attività di restyling di mobili e complementi d’arredo che lei stessa produce, facendoli diventare pezzi unici ed esclusivi anche avvalendosi della collaborazione di esperti e stimati artigiani lucani. Marisa Santopietro è socio professionista senior AIPi (Associazione Italiana Progettisti d’Interni) e Home Stager certificata.
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NEXT arrow_forwardachitettura
La casa passapartout esiste?
A tu per tu con Marisa.
Perché amo il mio lavoro? Lo amo perchè mi permette di combinare l'esperienza professionale alla creatività e alla propensione a comprendere le esigenze abitative dei clienti che a me si affidano.
Mi piace, infatti, interpretarne i desideri e mi impegno a realizzarli attraverso una progettazione di spazi che rappresentino il loro carattere: solo così un luogo può diventare “casa”.
Ogni persona ha un suo carattere, una sua personalità; una casa dovrebbe rispecchiare chi la abita. Nel caso di una coppia, ad esempio, dovrebbe tener conto dei gusti e dei desideri di entrambi affinché nessuno debba sentirsi estraneo nella propria dimora.
Progettare, pensare la propria casa può, dunque, essere complicato perché complicato è incontrare i gusti di tutti anche in fatto di arredamento: non ci piace lo stesso stile di arredo, gli stessi colori, gli stessi abbinamenti, gli stessi tessuti. Per allestire uno “spazio casa” occorre cominciare dalle funzioni e dalle superfici da destinare ad ogni ambiente, per poi dargli carattere e uno stile che assecondi il nostro gusto.
Solo così si è in grado di creare un ambiente a misura della propria persona: di quello che si è, ma anche di quello che si vorrebbe essere.
A volte, il nostro desiderio è quello di fondere ecclettismo e minimalismo, vintage e pop, di adottare stili diversi per i diversi ambienti della casa. Sebbene complicato, l'obiettivo resta sempre quello di creare qualcosa che sia "esteticamente comunicante". Esistono, in questi casi, scorciatoie e trucchi che possono agevolare il percorso.
La casa è il nostro mondo, il luogo dove trascorriamo il nostro tempo -vita, dove cresciamo, cambiamo, ci rinnoviamo. Ma la casa si evolve con noi? Può o deve evolversi con noi? E se così non fosse, esiste una casa passepartout adatta ad ogni momento della nostra crescita umana e familiare?
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NEXT arrow_forwardarredare nel segno del colore
Partiamo dalla scelta dei colori. Questi sono importantissimi in una casa e inevitabilmente caratterizzeranno gli ambienti creando armonia tra pareti e mobili.
Quando si sviluppa una idea progettuale, la scelta dei colori deve essere racchiusa in una palette in cui saranno presenti i colori che più ci piacciono, ci rappresentano e che ci fanno stare bene.
Selezionata la palette, si procede con la rappresentazione della moodboard.
Io creo le moodboard aiutandomi con immagini e tessuti che rappresentano la mia idea progettuale. La definizione di questa "linea guida visiva" darà contezza ai clienti del progetto da realizzare.
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NEXT arrow_forwardDimmi come decori la tua casa e ti dirò chi sei
Quale impressione si vuol dare della propria casa?
Con quali pochi aggettivi significativi è possibile descriverla? In una domanda: come deve essere casa?
Ogni colore, ogni palette colori crea delle sensazioni rispetto a come noi (e gli altri) percepiamo lo spazio.
Perciò, quali colori scegliere?
Io consiglio di partire sempre dai colori “base”, i neutri per intenderci. Quei colori, cioè, che si prestano ad essere facilmente abbinati a tutti gli altri.
I neutri possono essere dei grigi, dei tortora, dei crema, dei beige...
Dopo aver deciso un paio di colori neutri inizia la vera e propria personalizzazione della palette colori.
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NEXT arrow_forwardRomantica, elegante, accogliente
Allora, quali aggettivi caratterizzano la casa dei sogni? Romantica? E se il compagno la preferisce industrial, come mixare questi due stili a contrasto? Semplice: colore predominante il rosa, poi mischiarlo con i grigi, partendo da una tonalità scura…
E per realizzare una casa eclettica e ricca di carattere?
Basta abbinare il verde smeraldo con tonalità di malva, punte di giallo e tocchi neutri.
Come puoi vedere le combinazioni colore sono infinite e raramente si sbaglia se si sa quali atmosfere si vogliono ricreare in casa.
Il mio consiglio è quello di partire dal selezionare pochi colori e di miscelarli tra loro, aggiungendo in seguito altri di tonalità a contrasto, così che siano originali e personali. Terzo consiglio: non farsi prendere dall’acquisto compulsivo di un qualsiasi oggetto di arredo prima che l’idea di casa o di colori sia ben definita, perchè cambiare idea è spesso molto facile...
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CITTA'
Roma e Milano insieme sono una città bellissima
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Esterno giorno
Così parte il racconto, la sceneggiatura.
Il nostro muove da due grandi città: Roma e Milano. Ma un luogo non è mai solo un luogo.
Le storie sono, invece, il punto di partenza. E tra queste storie (che son fatte di persone) andremo a spasso; ci muoveremo tra i vicoli delle novità e le strade delle grandi scoperte, in una promenade di notizie e narrazioni, di consigli, progetti, offerte.
Sarà un cammino che ci vedrà passare insieme attraverso suggestivi incontri, sarà tempo di ricerca e scoperta, sia essa interiore o universale.
Esterno giorno, dunque, che si fa spazio di conoscenza e rivelazione di sé.
Buon viaggio.